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Domande sul testo

Una pratica assai diffusa nella didattica è di corredare i testi con domande e questionari; l’utilità di questa metodologia è stata accertata da diversi studi.

 

Le domande possono essere poste all’inizio, alla fine, oppure inframezzate al testo.

La posizione delle domande nel testo assume funzioni diverse e stimola nell’alunno l’adozione di strategie differenti.

 

Le domande poste all’inizio del testo aiutano l’attenzione selettiva e possono fungere da “organizzatori anticipati”.

Gli organizzatori anticipati sono delle informazioni (possono essere anche delle domande) che guidano il lettore nell’esplorazione del testo.

Tra le varie funzioni, che svolgono gli “organizzatori anticipati”, segnaliamo le seguenti: “[…] predisporre principi organizzativi per la codifica e il recupero, evitare un impatto brusco con il materiale. […] In sostanza l’organizzatore anticipato può essere inteso come uno schema di conoscenza fornito in anticipo per facilitare la comprensione e il ricordo […]” (De Beni, Zamperlin, Guida allo studio del testo di storia- strategie metacognitive per comprendere e ricordare, Trento, Edizioni Erickson,1993).

 

Le domande poste in mezzo al testo hanno una notevole utilità con i soggetti che denotano un approccio poco strategico.

Le domande in questo caso servono a verificare la comprensione letterale, step by step, ma soprattutto fungono da segnale per evidenziare le parti più importanti del capitolo.

Le domande poste all’interno del testo possono, inoltre, aiutare gli alunni a realizzare un riassunto finale, collegando le risposte tra di loro: ciò comporta l’elaborazione del testo e la costruzione di una nuova struttura, dotata di senso, secondo il modello di Kintsch (1988) e di Gernsbacher (1991).

Secondo quest’ultima autrice la costruzione della comprensione passa attraverso l’attivazione delle informazioni rilevanti (che possono essere favorite dalle domande inframezzate nel testo) e la soppressione di quelle meno rilevanti, attivate in via ipotetica dal lettore, in prima istanza.

 

Le domande poste in fondo al testo “impegnano a cercare delle connessioni e a organizzare le informazioni” (Cisotto, Didattica del testo- processi e competenze, Roma, Carocci Editore, 2006).

 

Non è importante solo la posizione, ma anche il tipo delle domande; si possono individuare quattro tipologie di quesiti:

  • domande fattuali o di tipo letterale (favoriscono la comprensione letterale);

  • domande parafrasi, formulate tramite uso di sinonimi o parafrasi del testo (favoriscono la focalizzazione dell’attenzione su determinate parti del testo e la comprensione letterale);

  • domande di tipo concettuale (favoriscono l’elaborazione di generalizzazioni, concetti sovraordinati, inferenze);

  • domande che richiedono l’applicazione di quanto appreso in un nuovo contesto.

 

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